Risveglio
Gli occhi socchiusi,
a tratti ancora abbandonati a repentini
ritorni,
come di chi si accinge
a lasciare l’amato
e si attarda,
per coglierne un’immagine ultima.
Dalle persiane, un filo
come lana bianca,
sfocato e tremolante,
s’infiltra e poi svicola prepotente
a baciare la camicia, rimasta là,
lassamente abbandonata sulla sedia,
in un amplesso di indumenti intrecciati
fra loro,
come membra avvizzite e stanche.
La mano, prima,
poi il braccio,
come impulso non controllato,
a disegnare un arco immaginario,
si tendono nell’aria,
pregna di silenzi e di odori
insinuati,
complice la notte.
L’intreccio avvolgente e teporoso
di coperte e lenzuola,
compagne di viaggi misteriosi e di
sogni sognati,
scivola via dalla pelle
ancora tiepida e intorpidita.
Allora.....
un fremito pervade il corpo tutto
e sollecita la mente,
che chiamata ancora una volta alla
vita,
cede al risveglio. (Diella)
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