mercoledì 26 settembre 2012
lunedì 24 settembre 2012
lunedì 17 settembre 2012
la domenica
Già
da piccola la domenica, pur nella povertà e semplicità di una
famiglia numerosa, è sempre stata vissuta con dignità e
differenziando il menù.
Ricordo
le pappardelle in brodo, che in casa mia rappresentavano appunto la
domenica. Venivano fatte rigorosamente a mano da mia madre e cotte in
un brodo di carne (quantità standard, qualsiasi fosse il numero dei
presenti). La carne, che nei giorni settimanali poco era presente,
rappresentava il vero segno della festa, accompagnata sempre e solo
da patate lessate, nel brodo stesso. Altra caratteristica domenicale:
i vestiti della festa da indossare, solo in quell'occasione o per
andare dal medico(fra settimana).
Possibilmente, la S. Messa, la
mattina.
Nella
mia famiglia da sposa la domenica è rimasta quella giornata in cui,
si privilegia la cucina, in modo speciale in quelle occasioni in cui
i figli vengono a pranzo, ma anche quando siamo io e Pino, soli.
Non
faccio cose esagerate e stravaganti, ma diverse sì. Per me il piatto
più rappresentativo rimane quello della mia infanzia, ma alterno con
quello che è per mio marito il suo simbolo di festa, per cui :
tagliatelle al ragù, con un secondo ed un contorno (alla dieta ci si
pensa fra settimana).
Non
sono di quelle madri e suocere che assillano per avere i figli a
pranzo, se ci sono, sono sempre contenta e una tantum glielo propongo,
ma quando so che stanno bene e sono sereni, vivo il mio giorno
festivo senza problemi.
Il pomeriggio ho sempre amato fare qualcosa
con la famiglia ed ora con il marito. Uscite semplici, quando c'erano
i genitori vivi, ci trovavamo con gli altri fratelli da loro, a
chiaccherare. Ora, si va al cimitero, a qualche sagra, in un centro
commerciale o solo a mangiarci un gelato. Compatibilmente con lo
sport televisivo e le previsioni del tempo.
Caratteristica
della mia domenica: Non esiste la cena della sera, da sempre. O si
mangia il gelato nel tardo pomeriggio, o si spizzicano gli avanzi del
giorno. E questo è un fatto ormai consolidato per cui e nessuno pensa nemmeno ad apparecchiare, si mangia al ritorno quello che capita e come capita, frugando nel frigorifero e sbirciando la TV.
Possibilmente la s. Messa, la mattina.
sabato 15 settembre 2012
dietro la curva
L'autunno, l'aria umida, le giornate uggiose (termine rubato ad una nota canzone) mi stanno facendo ripiombare in una sorta di limbo apatico e malinconico. E' come trovarsi in una strada prima di una curva che ti impedisce la visuale dell'oltre. Aspetto che la curva finisca, forse al di là c'è un raggio di sole che fa capolino...
martedì 11 settembre 2012
sotto l'ombrellone
Una passeggiata in riva al mare a metà settembre, pensieri ed emozioni, poi sotto l'ombrellone, una penna e come carta, solo un fazzoletto, per trascrivere velocemente sensazioni.
Come mollusco
Sul finire dell'estate
quando dopo una burrasca
il mare si ritira sfiancato
lasciando schiumose ramaglie
dalle forme incantate,
la nostalgia mi invade e
attanaglia lo spirito libero
che si ritira come mollusco
nel guscio. ( Diella 11 settembre 2012)
la nostalgia mi invade e
attanaglia lo spirito libero
che si ritira come mollusco
nel guscio. ( Diella 11 settembre 2012)
lunedì 3 settembre 2012
Per fortuna si fa sera.
Quando parte il chiodo fisso, lo sguardo sulla casa si fa critico, "panicoso" e ansioso: allora cominci da una ragnatela, poi vedi un oggetto sbagliato al posto sbagliato e gli cambi posizione ma....lì ce n'è un'altro da riposizionare o da buttare e ti dispiace. Dunque lo infili dentro ad un cassetto. Non lo avessi mai fatto!!! Quante cose inutili là dentro e parte la tarantola impazzita! Sposti pulisci, sgombri, fai de sacchi suddividendo il "da buttare" dal "conservare non si sa mai" al "da dare in beneficenza". Ma più togli, più ne vedi e ti trovi a rivoluzionare tutto. Pensi a quando non potrai più farlo per motivi di età o quando non ci sarai più e l'ansia cresce a dismisura. Perché tanta lana, cotone, fettuccia, uncinetti, ferri? Borse, scarpe, berretti, sciarpe, fatte o comprate e mai messe? Vestiti anni 60, 70, 80 90....? Lenzuola ricamate, bianche, in tela ma usi sempre e solo quei due o tre completi così colorati e tanto semplici da lavare e stirare! Coperte fatte a mano, imbottite, trapunte, in seta e poi usi il piumino. Per non parlare di tutti quei coordinati stra-usati per i letti singoli dei figli che hai tenuto pensando ai figli un giorno, quando avranno la loro casa, ma che adesso ti accorgi quanto sono inadeguati, consumati ed inutili. Ora che le loro case nuove e linde e gli arredi di oggi sono così diversi da quelli dei tuoi tempi. Si fa sera, hai rivoluzionato mezza casa. Chiudi sfinita sportelli, cassetti e finestre, ma non perché hai finito ma solo per non vedere tutto quello che cii sarebbe da fare. AIUTO!
la prima notte col piumone
Comunque si chiami, Beatrice o altro, questa signora sta facendo un gran lavoro. Piove a dirotto e vi dirò che la mia idea di mettere un coordinato di tipo svedese nel mio letto con tanto di piumino all'interno, non è stata poi un'idea così balzana. Sapete i figli crescono, si sposano se ne vanno e a volte lasciano nella casa materna un po' delle loro cose. Allora nel trafficare che ho raccontato ieri ho recuperato un bel coordinato a righe, arancione, rosa e violetto con tanto di doppie federe in tinta ed un bel sacco per accogliere il piumino. Non ho impazzito poco a sistemarlo sul letto e forse nemmeno ho indovinato bene il verso. Poi ieri sera io e Pino abbiamo lottato non poco per capire come e dove infilarsi (in realtà avevo usato due coordinati uno faceva da doppio lenzuolo ed uno accoglieva il piumino). Sapete i 60 anni di oggi possono essere paragonati al medioevo per come cambiano velocemente mode e tecnologie. Comunque alla fine, ridendo non poco, siamo atterrati sul pianeta letto "svedese" e......tralascio i particolari ma questa mattina è stato bello svegliarsi accoccolati e avvolti da un morbidoso calduccio, mentre fuori la pioggia batteva sui vetri prepotente e noi facevamo finta di non sentire!!!!
domenica 2 settembre 2012
1954 un desiderio di madre
Forse era il 1954. Primo giorno di scuola per le due di sette e nove anni. Foto di rito per loro, ma una madre con dieci figli non può perdere l'occasione di immortalare anche le due più piccole, una di cinque anni (da inserire all'asilo) e l'ultima ancora per qualche anno (diventata poi penultima) di due e cioè io, portata a seguito di mamma e sorelle. Il fotografo comprensivo accetta la richiesta e fa lo scatto. CLIC.
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