domenica 18 novembre 2012


TRITTICO

“Non posso cantare” (1966)

Nota di tristezza nei miei occhi
desiderio di silenzio, di pace.
Loro non capiscono, mi dicono strana,
giovinezza sciupata la mia,
che non spendo in risate.
No, non posso cantare!
Come posso cantare, ridere sognare?
Quando il mitra mi spezza le gambe,
quando grida lontane soffocano la mia gola,
quando il rantolare del cannone
disturba i miei sogni d’amore.
No, non posso cantare!
Troppo è il chiasso intorno a me,
la mia voce si perderebbe nel nulla!

“16 anni”(1968)

Sedici anni
un mondo di colori e di sogni
che non so vivere; ascolto gli altri per sapere..
no, non mio piace ciò che dicono!
Sedici anni
desiderio di vivere, di amare, di sognare
scruto con sguardo assetato la vita, il mondo degli altri..
no, non mi piace ciò che fanno!
Non voglio diventare come loro,
non potrei vivere come gli altri
ammantata di falsità e di interessata cortesia.
Ma possibile che quel signore distinto,
che gira con il mitra sottobraccio
e che al passaggio del suo direttore,
si piega fino a terra in un inchino…
pensasse come me a sedici anni?

“Oggi” (2006)

Fuori e dentro
Il dolore dilaga
ancora oggi

oggi ancora
solcando terre nuove
un sogno vive



venerdì 16 novembre 2012


Alta marea
(1994)


Misteriosa e lenta
sotto lo sguardo complice della luna 
avanzi
alta marea di nostalgici ricordi
e di tanto passato pregna.
Odori vani ed immagini sfocate
fluttuano ed emergono
dal turbinio dell'onde
che pur non posson
trattenere al fine
orme di passaggi evanescenti
dal rapace indietreggiare
dell'acque.


giovedì 15 novembre 2012


PRELUDIO (1994)

Dentro la vita
inquieta anima sprofondi
che il nulla t' avvolge prepotente.
Il vuoto ti risucchia il corpo
da pesanti sofferenze zavorrato.
E' il vortice incontrollabile dell'avanzare
che possiede e travolge
il tuo essere;
Ma al fine ecco
ad accoglierti dolcemente
la grande madre,
le sue braccia forti, una culla
 per un sonno ristoratore
preludio di vita.

                                                      Diella



martedì 6 novembre 2012

sassi




Sassi


Devo fermare il cammino
ora lo so
non basta rallentare il passo.

Devo sciogliere quel nodo
che sinuoso
costringe e possiede.

Un gesto semplice
infine
togliere il sasso.

Dunque mi fermo
levo la scarpa
e libero il piede.