domenica 9 gennaio 2011

quello che avrei voluto scrivere...io!

Sì, l'estate era fatta di riti, e ognuno si svolgeva nel suo tempo e luogo naturali. Il rito della preparazione del tè, della limonata, il rito del vino e quello  delle scarpe e per ultimo il rito dell'altalena, che stava proprio sul portico di casa. Si diresse verso la balaustra ornata di gerani, come un capitano di Ahab che scrutasse la giornata  tranquilla e il cielo altrettanto tranquillo, si inumidì il dito per vedere da che parte soffiava il vento e si tolse il soprabito per sentire come si stava in maniche di camicia al tramonto. Rispose al saluto di altri capitani su altri portici fioriti, anche loro per saggiare la dolce risacca del tempo e dimentichi delle mogli che brontolavano o abbaiavano come graziosi cagnolini dal salotto dietro le cortine discrete dei porticati.
"Va bene, Douglas, montiamola". Andarono in garage, presero e spolverarono quello che poteva definirsi il palanchino da cerimonia delle loro quiete celebrazioni estive: il sedile dell'altalena con i relativi sospensori, che il nonno assicurò agli anelli.....
.......E poi all'improvviso l'estate finì.  Douglas se ne accorse facendo una passeggiata in centro. Tom gli prese il braccio e indicò allarmato la vetrina della cartoleria. ....quaderni, gomme, acquarelli, squadre, compassi a centinaia!..........Tom, Douglas e il nonno uscirono sul portico come tre mesi fa (o erano tre secoli?)........Il nonno si girò verso il nord come l'ago della bussola. "Suppongo" disse, mentre prendeva una decisione "che qui fuori non verremo più."
E tutti e tre staccarono l'altalena dagli anelli e la portarono in garage come una bara consumata dalle intemperie. Le prime foglie secche, portate dal vento, si mossero sulla loro scia. In casa la nonna accese il primo fuoco in biblioteca. Le finestre tremarono sotto un improvviso colpo di vento. ....... Tutto si svolge alla rovescia, come in quelle comiche del sabato dove il nuotatore balza dalla piscina sul trampolino. A settembre si chiudono le finestre che s'erano aperte, si mettono le scarpe pesanti che si erano smesse, la gente si tappa in casa, come gli uccellini degli orologi a cucù. Un minuto prima sono tutti sul portico a chiacchierare, un minuto dopo le porte vengono sprangate e le foglie impazzite cominciano a cadere dagli alberi. (l'estate incantata di Ray Bradbury).

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