lunedì 17 settembre 2012

la domenica


Già da piccola la domenica, pur nella povertà e semplicità di una famiglia numerosa, è sempre stata vissuta con dignità e differenziando il menù.
Ricordo le pappardelle in brodo, che in casa mia rappresentavano appunto la domenica. Venivano fatte rigorosamente a mano da mia madre e cotte in un brodo di carne (quantità standard, qualsiasi fosse il numero dei presenti). La carne, che nei giorni settimanali poco era presente, rappresentava il vero segno della festa, accompagnata sempre e solo da patate lessate, nel brodo stesso. Altra caratteristica domenicale: i vestiti della festa da indossare, solo in quell'occasione o per andare dal medico(fra settimana). 
Possibilmente, la S. Messa, la mattina.
Nella mia famiglia da sposa la domenica è rimasta quella giornata in cui, si privilegia la cucina, in modo speciale in quelle occasioni in cui i figli vengono a pranzo, ma anche quando siamo io e Pino, soli.
Non faccio cose esagerate e stravaganti, ma diverse sì. Per me il piatto più rappresentativo rimane quello della mia infanzia, ma alterno con quello che è per mio marito il suo simbolo di festa, per cui : tagliatelle al ragù, con un secondo ed un contorno (alla dieta ci si pensa fra settimana).
Non sono di quelle madri e suocere che assillano per avere i figli a pranzo, se ci sono, sono sempre contenta e una tantum glielo propongo, ma quando so che stanno bene e sono sereni, vivo il mio giorno festivo senza problemi. 
Il pomeriggio ho sempre amato fare qualcosa con la famiglia ed ora con il marito. Uscite semplici, quando c'erano i genitori vivi, ci trovavamo con gli altri fratelli da loro, a chiaccherare. Ora, si va al cimitero, a qualche sagra, in un centro commerciale o solo a mangiarci un gelato. Compatibilmente con lo sport televisivo e le previsioni del tempo.
Caratteristica della mia domenica: Non esiste la cena della sera, da sempre. O si mangia il gelato nel tardo pomeriggio, o si spizzicano gli avanzi del giorno. E questo è un fatto ormai consolidato per cui e nessuno pensa nemmeno ad apparecchiare, si mangia al ritorno quello che capita e come capita, frugando nel frigorifero e sbirciando la TV.
Possibilmente la s. Messa, la mattina.

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